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Soliloquio
Sfoglio il tempo
pagine a passo lento
piene di chiacchiere
e sogni da vivere
Incoscienti,
amori e tradimenti
rimangono frammenti
e poche parole nei miei occhi stanchi
Piove anche a finestre chiuse
bagna ogni cosa
le mani in tasca come lacrime
anche sul vetro
la solitudine
riflette l’anima
diventa liquida
mentre si libera, giù sulla strada
Giù la notte
apre tutte le porte
in ogni attimo
lascia un segreto che scivola via
Notte e rabbia
quando mi sento in gabbia
ascolto musica
che fa più tenera la malinconia
un treno mi porterà a casa
si spegne già un lampione sulla strada, lentamente
improvvisamente
Piove anche a finestre chiuse
bagna ogni cosa
le mani in tasca come lacrime
anche sul vetro
la solitudine
riflette l’anima
diventa liquida
mentre si libera, giù sulla strada
la mia fantasia
Il filo delle cose
Lei abitava in riva al mare
lei camuffava amore e gli occhi scuri
lei regalava i suoi pensieri
a quelli come me
che scrivono sui muri
Lei mi parlava sottovoce
e sentivo il mare addosso
in casa mia
quante volte riannodavo il filo delle cose
nelle notti di follia
Ma
ho una chitarra
nelle mani
che scrive per me
e un aquilone si allontana
senza un perché
Lei camminava silenziosa verso me
ed io immensamente solo accanto al mare
io che sentivo
quella parte di infinito
inesorabile arrivare
E’ che tutto questo non è un gioco
non è mica una canzone
non è mica un cuore dove il sole arriva
per definizione
Ho una chitarra
fra le mani
che scrive sempre per me
e le parole di un amore che sa di scombinato senza te
oltre te
oltre l’azzurro dei miei passi
del mio pensiero rassegnarsi
Ma l’ignoto fa paura
i viaggi scalzi dei gabbiani
io mi rifugio in mezzo al vento
a dimenticare il conto
delle cose dette in fretta
non è giusto, non è giusto
Lei abitava in riva al mare, per paura di volare
Non avrei dovuto
Non avrei dovuto
disegnare una strada
senza guardarti negli occhi
non avrei dovuto
senza scucire parole
lasciar cadere il cuore
non avrei dovuto
tutta questa bellezza di stoffa antica
che hai costruito intorno a noi
dimmi se è valsa la pena
Ora sono mani
sono abbracci, istanti
che rido se ridi
che piango se piangi
che guido i pensieri, leggeri,
delle carezze
passeggeri
come te ora sono vivo, nudo,
e ogni carezza ricama un sorriso
ricama l'attesa
Voglio la tua camicia
a indossare la notte
le ore di tempo non pervenuto
voglio guardarti dormire
spogliato
sentirmi sognato
poi chiudere gli occhi
sui tuoi capelli arruffati
addormentarmi sfinito
come un puntino nascosto, lì,
nel tuo universo
Fra me e te
che non siamo te, che non siamo me...
Non avrei dovuto
guardarti passare
senza fermarti gli occhi
forse avrei dovuto
accorgermi e basta
di una donna curiosa
dentro una tempesta
di aver gettato tempo contro il muro
contro ogni giorno e ogni pensiero
dimmi se è valsa la pena
Fra me e te
che non siamo te
che non siamo me
ma che siamo noi
Voglio la tua camicia
a indossare la notte
le ore di tempo non pervenuto
voglio guardarti dormire
spogliato, indiscreto
sentirmi sognato
poi le nostre cose
carezze invadenti
il mio tempo, il tuo tempo...appena in tempo
per chiudere gli occhiv sui tuoi capelli arruffati
addormentarmi sfinito
come un puntino nascosto, lì,
nel tuo universo
Fra me e te
che non siamo te
che non siamo me
siamo ancora noi
ancora noi
ancora...
ancora noi...
I gatti di Chiara
I gatti di Chiara
non sono gatti da cercare
quando viene sera
come gatti, per fortuna,
prendono la scala per la luna
lo sai quante volte
li trovi abbracciati con me
ma quando viene notte
tutti fuori con le stelle a vedere chi è
e poi stanno sui tetti
stanno meglio di un re
perché prendono il meglio
prendono il meglio che c’è
I gatti di Chiara
sono gatti aggomitolati, alcuni addormentati
e forse in questa casa, forse, ci sono sempre stati
e su fogli di lana e cotone
nascosti nei cassetti
e si sa che è normale perché
hanno i piedi sempre freddi
arrotano le unghie sulla porta
poi ti guardano
sai cosa gliene importa
che se li guardi troppo
di corsa giù in salotto
e si cercano un rimpiatto
I gatti di Chiara
sono qui ora
come una notte che miagola morbida
come giri infiniti, eleganti di una trottola
e come Pierrot
ti annusano, strusciano il naso bagnato
ne avevo bisogno da un po’
e gli sbuffi fra i baffi, queste coccole
fermarli proprio non so
Poi, con gli occhi storditi,
scrollo le spalle i vestiti
li lascio così, fra i cuscini, appisolati
e mi alzo da qui
conto i passi fino alla porta
rimbalzo, torno alla realtà
ancora un’altra volta
……………………
dondolando tra le code
con un sorriso sornione
mi guardo addosso amore
ho in mano un aquilone
Chitarra battente
Adesso suono con le mani
lei mi guarda, lui mi ascolta
i nostri mondi di nuovo
nella terra dei sorrisi
e nelle mille avventure
dei tamburi, dei bambini
da lasciarsi andare
Sguardo aperto alla notte
spettinata ai misteri
sentimenti degli occhi sinceri
la percezione del tempo più breve
come se amore lieve
arrivasse così
E non perdiamo la poesia
adesso che noi siamo grandi
piccole mani, carezze e vaniglia
sento un cuore che veglia
suonerò con la pioggia
poi con la pioggia, l’euforia
di trovare i sogni
E chitarra battente
e tamburo suonante
e la rabbia si spense
unì i cuori e la gente!
Poi con quante parole
parleremo con le stelle
sogneremo col vento
perché danza al tramonto
sempre più innamorati
della musica, dell’Africa
della voce che sento
…ho nascosto il mio canto
col rumore e il silenzio
e col pollice in bocca da dentro una voce soltanto…
E chitarra battente
e tamburo suonante
e la rabbia si spense
unì i cuori e la gente
perché musica entrò
anche senza orizzonte
fra le pieghe e le storie
disegnando stelle
come fosse importante
e la rabbia si spense
unì i cuori e la gente!
Ci sono giorni passati così difficili da ricordare
e progetti intentati da dividere con te adesso, amore,
per rivivere, adesso, solo i baci scivolati addosso
i dettagli confusi di un amore forse un po’ speciale
Poi sarà che la strada da fare, se vuoi, è sempre la stessa
ma le nostre scarpe procedono ancora con il nostro nome
e non vedo l’ora, sai, di arrivare e di ripartire
lasciare andare i pensieri a migliaia, e a migliaia le note…
L’abitudine di vivere
Dove sono, cosa è stato
cosa faccio qui con te
ho dimenticato il tempo e le parole
intorno tanta gente, cosa vuole da me
sono stanco di cercare
un altro posto dove andare
E chi ha preso i miei giornali
chi ha rubato i miei ricordi
chi ha detto che tutti i giorni sono uguali
e se il cielo poi cadesse su di me
chissà tutte quelle stelle
sorelle senza madre, in fondo
Come me che non so, non so perdere
l’abitudine di vivere
dove vanno i miei pensieri
non ricordo neanche ieri
ho un sorriso per il mio domani
adoro le tue mani
L’incantesimo è finito
ora è tutto in bianco e nero
l’ultimo treno per me è già partito
io continuo a pedalare verso te
tu che sei così graziosa
e rendi dolce la mia vita
Sognami, dipingimi
in un quadro che non c’è
ho le scarpe bagnate di solitudine
accarezzami lontano dal tuo cuore
io non riesco mai a capire
perché al mondo non c’è, un altro
Come me che non so, che non so, non so perdere
l’abitudine di vivere
dove vanno i miei pensieri
non ricordo neanche ieri
ho un sorriso per il mio domani
adoro le tue mani
Lo so già come va a finire
me ne tornerò
me ne tornerò a dormire
Andirivieni
Forse potrei raccontarti
di una storia così
a metà dei pensieri
e dei tuoi desideri.
Se c’è un’altalena nel bosco
tu protagonista
poter fare finta, sul serio,
che tutto abbia un senso, lo stesso.
Non avere paura, amore,
con il vento di prora
si può andare lontano
in volo sulla tua mano.
E c’è solo il cielo
così immenso e vero
si vede solo il cielo, è vero,
il cielo da qui.
Vorrei mi dicessi
che tu mi aprissi gli occhi
di tutti gli abbracci da dirsi
e dei sogni dispersi.
Così fra l’inverno e la notte
poche parole e storte
basta tener chiusi gli occhi, così,
si bagna il viso
sarà che piove.
E, che c’è, c’è che somiglio a te
e poi, che c’è da dire
se volando insieme a te
sembra tutto facile.
Non avere paura, amore,
paura di sapere
che si può andare lontano
anche senza cadere
che c’è solo il cielo
così immenso e vero
si vede solo il cielo, è vero,
per arrivare al mare
se togliamo le scarpe, di nuovo,
facciamo ancora prima a capire
che siamo là.
Poi guardarci intorno
niente è come vedi
spingo l’altalena e poi
andirivieni.
E’ che somiglio a te
somiglio a te, a te, a te
...non avere paura amore...
Nessuna scusa
Sei entrata col vestito tra le mani
illogico e imprevisto andirivieni
nessun invito ancora per domani
nessun rumore
Nei miei occhi nessuna convinzione
e poi parole poi parole
ho aspettato troppe ore e troppe cose
che questo amore
non trovasse niente da rimediare
nessuna scusa
Io ti riconosco
come il mio inchiostro,
il mio cuore non capisco, ora non più
E’ tutto a posto
ma ora ritrovarmi addosso
qualcosa di te, qualcosa di te, qualcosa di te…
Mi sfugge proprio quello che ho sognato
un bel vestito così mal portato
la paura di sprecarsi e di impegnarsi
a entrare in scena
col naso in su, ti ho respirato appena
Ora baciami, fino a illuderti,
no, non sarà mai la stessa notte
e poi baciami, per nascondermi,
che devo perderti
scappare come un ladro a mezzanotte
e così arrendermi
Che ti riconosco
come il mio inchiostro,
questo cuore non capisco, ora non più
E’ tutto a posto
non riesco a fare un passo
e non guardarmi così
vorrei proteggermi adesso
e chiedermi adesso
cosa è stato di te
cosa è stato di me
…io non so più
se è tutto a posto…
Tutto o niente
Tutto o niente
forse solo nella mente
un angelo passa da qui
fosse un sì ve lo direi
Tutto o niente
il cuore già si sente
se vuoi batte solo per me
o per te non si sa mai
La casa è un po’ piccola
sembra quella di una favola
lo sai puoi tenermi con te
fra le braccia di una nuvola
che somiglio proprio a una briciola
di un pane che non c’è
Ma è amore, è amore
questo batticuore
col tuo tepore io mi scalderò
prenderò colore
conterò le ore però
io ti aspetto, puoi tornare
con il prossimo metrò
E sarai, sarai, sarai
solo tempesta dentro la mia testa
ma sarai, sarai, sarai
amore e allegria finchè tutto sarà festa
la mia vita resta
se la cosa è giusta
Tutto o niente
sono su un aliante
mi sto allontanando da qui
sai perché sai come mai
Tutto o niente
chiamo e non mi sente
tu cercami dentro di te
so volare e mi vedrai
Per altri mille anni
Sei arrivata così semplicemente così
non importa come e non mi chiedo perché
è che tutte le cose che girano intorno
sono cose da niente
sono cose così e tu sei qui
Mentre scrivo canzoni di domani
scelgo un’insolita rima baciata
prima che si allontani
tu raccogli il mio cuore
con le tue mani amore
quelle che hanno il tuo nome
quelle che hanno la luna e il sole
Ora sei qui
per altri mille anni
tu sei qui
per altri mille sguardi
io mi innamorerò
e poi come farò
E’ uno sprizzare di gioia e ogni volta sarà
anche il cielo è più chiaro stasera anche poco fa
ne farebbe il disegno un bambino
le dita ad acquerelli
ma i colori più belli
li hai portati tu, e ora ci sei tu
A raccogliere onde del mare dalle mie mani
e donarmi pensieri, prima che sia domani
a rincorrere il vento che sempre porta novità
anche se questo cielo di stelle vuoto di stelle sarà
Ora sei qui
per altri mille anni
tu sei qui
ancora mille sguardi
io mi innamorerò
perdutamente e non so come farò…
ma ora sei qui e, grazie a Dio,
ci sono anch’io
Noi siamo quelli innamorati
Noi siamo quelli innamorati
quelli della luna e della fantasia
noi siamo i sogni già sognati
e a volte quelli che non vogliono andar via
Siamo dell’amore i protagonisti
sognatori fragili, avversari impavidi
quelli della strada, quelli del cammino
quando arriverai
Io ti aspetterò
tu mi dirai dove sei stata
io ti racconterò
come è stata la mia vita senza te
senza rose rosse
e le margherite fra le dita ancora
senza i tuoi occhi grandi
solo una parentesi, sull’aurora
Adoro le persone che parlano di te
per me che scrivo sempre, la penna non si sente
guardo dentro gli occhi, guardo fra le dita
e non so capire perché sia finita
Diecimila baci sulla bocca ancora
a imparare amore, amore per dimenticare
tutti i giochi a incastro delle tue carezze
che almeno per stasera non ricorderò
Ma io ti aspetterò
tu mi dirai dove sei stata
io ti racconterò
come è stata la mia vita senza te
intono una canzone
fuori una carrozza, quella delle fiabe
inciampo in due parole
non sai quanto fa male…
Noi siamo quelli innamorati
rose rosse e margherite
e ogni volta con il cuore
continuerò a sognare
come mille anni fa
Il mendicante di sogni
Io sono quello che sono
in un altro posto, in un’altra età
e volo tra i sogni
poi cado dai sogni, sono libertà
protendo le braccia, i miei occhi
a cuori più astratti, distratti
a chi come me, a chi come me
Ho passato le notti
mi sono perduto nella poesia
ora nell’infinito
nell’indefinito, non so cosa sia
rimescolo tutto con niente
i sogni, i rumori…la gente
e sento che c’è, ora che c’è
Mentre vado su
sopra un dirigibile
e non ci penso più
arancio, giallo, rosso, e blu
mentre torno su
mentre vado su
Il senso e le cose
domande e risposte, tu segui la scia
io spero che basti
per farti arrivare un po’ d’allegria
il treno rallenta, si ferma
e l’unico modo è la penna
per dirti così, ancora così
Guardo le cose da qui
sono incontenibile, invisibile
………..
fra le nuvole
Parlato:
Il cielo è pieno di nuvole
ora, forse, sarà più difficile, vederti sorridere
in piedi, sulla scogliera, hai paura
io, come un faro, a guidare il tuo cuore
che cerca avventura, che cerca avventura
io non ti vedo più
………...
mentre torno su
………..
mentre vado su
Ora dorme ogni cosa
i pensieri di un mondo pieno di sé
come un mendicante di sogni
ovunque sarò…sarò contento di me
Binario infinito
L’amore mio fugge
corre su un treno
così la mia strada di nuovo
più o meno ritorna da te
incrocia i pensieri
che danzano a tempo
la fermata è un pretesto
il cuore fa il resto
L’orologio segna le tre
la prossima prendo un caffè
sapessi quanto mi manchi
nessuno mi spiega perché
è lunga la notte
la luna fa a botte con me
Lasciami sognare quando scorre il mare
quando in un secondo, in giro per il mondo
prendo in controtempo la mia malinconia
lasciami pensare quanto può far male
perdere l’amore ai calci di rigore
adesso, portami via
io non scendo più
Con me tante facce
e tanti pensieri
ognuno che lascia le tracce
gli sguardi si perdono un po’
due chiacchiere intanto
che bionda qui accanto
mi sono già innamorato
chissà che farò
Il treno sorride un po’ divertito
riprende a fumare come il nonno più antico
mi fischia e ritorna dal blu
immagina ci fossi tu
Lasciami sognare quando scorre il mare
quando in un secondo, in giro per il mondo
prendo in controtempo la mia malinconia
lasciami pensare quanto può far male
perdere l’amore ai calci di rigore
adesso, portami via
io non scendo più
cosa importa più
Morir d’amore
Ci sono donne che parlano d’amore
che ricordo un po’ confuso e dimentico così
ci sono donne un po’ distratte non sanno cosa fare
hanno nuvole, al posto delle fragole
Quante volte chiudo gli occhi e fuggo via
senza la musica mi sento in trappola
quante volte abbasso gli occhi verso l’anima
perché abbia un senso, questa vita mia
E poi arrivi tu
abbandono e tenerezza
il cuore è un temporale
che corre verso il mare
un miracolo di sale e di stupore
queste mie parole
E so perfettamente come ci si sente
quando ingenuamente io mi lascio innamorare
c’è qualcosa in te
c’è qualcosa che
c’è uno strascico d’azzurro in queste nuvole
e non posso immaginare di morir che d’amore
Quante volte ho guardato dentro l’anima
e con gli occhi ho perso sentimento e musica
…ti leggo fra le mani
il mio domani…
E so perfettamente come ci si sente
quando ingenuamente mi lascio innamorare
c’è qualcosa che
c’è qualcosa in te
c’è una pagina d’azzurro fra le nuvole
e non posso immaginare che morir d’amore
…voglio vivere i dettagli con te
Queste donne
e questi amori senza senso
ritornano i colori e la poesia
quando ti sento
se poi ti penso